La brutta sconfitta maturata sotto la pioggia battente di Modena ha mostrato una squadra un filino stanca e distratta e forse anche un po’ appagata, che è scesa in campo meno convinta del solito, come anche i ritmi molto blandi su cui giravano le azioni giallorosse hanno testimoniato.
Si è trattato di uno sbocco quasi naturale in questa fase del campionato, con i principali obiettivi stagionali ormai raggiunti e un piazzamento play off sostanzialmente acquisito quale ulteriore coronamento di un’annata assolutamente positiva. Il Catanzaro a questo punto deve mettere a fuoco la nuova prospettiva che, in modo probabilmente imprevisto, ha ormai davanti agli occhi: cosa fare adesso? A quali mete puntare arrivati fin qui?
Ai tifosi, in fondo di tutto questo, poco può importare, come hanno fatto capire ancora una volta i meravigliosi ultras giallorossi, che hanno dato l’ennesimo spettacolo di attaccamento e amore verso la squadra in un Braglia bagnato e sfortunato. Per quanto riguarda invece la società e il tecnico, siamo convinti che da tempo stiano pensando alle scelte connesse con il futuro prossimo e remoto e confidiamo nella consueta lungimiranza di coloro che finora hanno gestito nel migliore dei modi il calcio catanzarese e che hanno saputo superare tutti i problemi e le fasi delicate emerse nel corso di questi anni. Non dubitiamo quindi che si saprà ancora una volta dare i giusti indirizzi e le necessarie direttive per proseguire in questo campionato e nel prossimo nei modi ritenuti più opportuni in rapporto al bene del Catanzaro.
Da un po’ di tempo non vedevo il mio amico tedesco Matthias e la partita contro il Modena è stata l’occasione per ritrovarsi davanti a una birra a fare due chiacchiere. Gli ho chiesto un parere sul Catanzaro e lui, dopo averci riflettuto un po’, mi ha risposto con una citazione di Michelangelo, il quale avrebbe rivolto a Dio questa preghiera: «Signore, fa’ che io possa sempre desiderare più di quanto riesca a realizzare». In effetti, pensando che una simile preghiera è stata concepita da chi ha poi dipinto la Cappella Sistina, viene da dire che desiderare porta a ottenere risultati straordinari persino quando ciò che si realizza è meno di quello che si sogna. Ecco, anche noi preghiamo che ai tifosi giallorossi capiti questo: che i loro desideri diventino una realtà strabiliante quanto il Giudizio universale di Michelangelo, poca cosa forse rispetto ai desideri dell’artista, ma un capolavoro senza pari rispetto a ciò a cui si è abituati di solito.
Comunque vada a finire, quest’annata sarà stata bella e chi pensa il contrario evidentemente ha la memoria troppo corta o forse chissà, magari rimpiange i tempi in cui il massimo della soddisfazione era strappare la salvezza all’ultimo minuto degli spareggi play out di serie C2…