Una storia che sa più di cronaca nera che di calcio giocato, e che – suo malgrado – ha sfiorato anche il Catanzaro. È quella che vede protagonista Mamadou Tounkara, attaccante 29enne con un passato promettente mai davvero sbocciato, squalificato per 10 mesi dalla giustizia sportiva. Il motivo? Tentativo di coinvolgere un ex compagno in una “giocata” quantomeno discutibile, durante la partita tra Catanzaro e Sudtirol dello scorso ottobre.
L’episodio ruota attorno a dei messaggi inviati da Tounkara a Jacopo Martini, giovane centrocampista del Sudtirol, ex compagno di squadra ai tempi del Foggia. Il contenuto? Una richiesta piuttosto esplicita: “Fratello, se entri mi serve un giallo. Mi devi dire sicuro che ti fa entrare. Per favore mi serve, devo pagare delle cose fratello”. Tradotto: fammi sapere se giochi e fatti ammonire, così io posso piazzare una scommessa.
Martini, classe 2003, ha ignorato i messaggi e ha fatto quello che ogni professionista serio avrebbe fatto: ha avvisato subito la società altoatesina, che ha poi attivato la Procura Federale. Il risultato? Un’indagine approfondita che ha portato alla squalifica di Tounkara per tentata condotta illecita. Il giocatore, che nel frattempo ha risolto il contratto con il Guidonia Montecelio (Serie D), ha provato a giustificarsi: “Avevo difficoltà economiche, volevo solo sapere se avrebbe giocato e preso un giallo per poter scommettere su quello. Ma alla fine non ho scommesso”.
Il match in questione è quello vinto dal Catanzaro per 3-0, dove Martini è entrato al 39’ del secondo tempo, senza ricevere cartellini. Un dettaglio che, oggi, assume contorni inquietanti. Tounkara, dopo i primi messaggi, ha addirittura consigliato al ragazzo di scaricare un’app che cancella le chat dopo cinque minuti, segno che sapeva benissimo di muoversi in acque torbide.
La Procura FIGC aveva chiesto due anni di stop, ma il Tribunale Federale Nazionale si è “accontentato” di dieci mesi, tenendo conto della collaborazione e del comportamento processuale dell’ex laziale. Prima della pubblicazione delle motivazioni, Tounkara aveva scritto sui social che “non si tratta di scommesse o combine”, lasciando intendere la volontà di difendersi ulteriormente.
Sta di fatto che la richiesta, per quanto non andata a segno, c’è stata eccome. E quel Catanzaro-Sudtirol che ci ricordiamo per una bella vittoria sul campo, rischiava di finire in una brutta pagina di calcio marcio. Ma il calcio vero – quello dei giallorossi e dei ragazzi che se lo sudano – è un’altra cosa. E a quanto pare, Martini l’ha capito benissimo.